Alla base di una fotografia, di una buona fotografia, c’è sempre la giusta inquadratura. E’ bene precisare subito che l’inquadratura è chiaramente lo step più importante: quando vuoi realizzare determinati canoni estetici è quindi importante conoscere quelle che sono le regole imprescindibili di questa arte per poi andare a unire tecnica e pratica in uno scatto ad hoc. Sicuramente, lasciando da parte i valori e le componenti oggettive di un’immagine, le inquadrature hanno lo scopo di dare ordine a un pensiero che nasce nella tua mente e che viene poi realizzato e trasformato in qualcosa di tangibile.
Quando si introduce questo concetto non solo chiamiamo in causa il soggetto o i soggetti che vogliamo immortalare, ma anche la loro collocazione all’interno di un “riquadro fotografico” che andremo a organizzare secondo un dato criterio personale. Possiamo riconoscere tre elementi da tenere sempre a mente quando pensiamo alle inquadrature:
– Per prima cosa è importante creare una suddivisione dei contenuti che troviamo di fronte a noi;
– Stabilire chi sarà il soggetto centrale della foto;
– Analizzare il riquadro e tenere sempre a mente il tipo di foto che vogliamo scattare.
E’ chiaro che ogni scatto avrà uno scopo del tutto personale e diverso da altri scatti: ci sono per esempio le immagini che vogliamo condividere sui social network, che generalmente ci vedono al fianco di amici, oppure abbiamo le foto di un matrimonio, e ancora quelle sportive, che dovranno chiaramente avere una collocazione diversa e in quanto tali sarà differente anche l’inquadratura. A questo punto possiamo elencare le tipologie che solitamente sono le più utilizzate dai fotografi professionisti:
– I Ritratti;
– Foto architettonica;
– Il Paesaggio (o la panoramica).
Non importa quale sia la tua scelta, ma è fondamentale che gli elementi siano disposti sempre con equilibrio, solo così si potrà valorizzare il tutto con la corretta inquadratura; ogni elemento quindi si troverà in un dato luogo e in uno spazio fotografico per un motivo pensato e nulla sarà lasciato al caso. La regola è principalmente una: EVITA LO SBILANCIAMENTO! Ciò significa che non dovrai mai concentrarti solo su una zona ma dovrai sempre mantenere in equilibrio la foto stessa: ogni piccolo dettaglio ha sempre una grande importanza e per tale motivo non dovrai mai ignorarlo. Per riuscire ad evitare lo sbilanciamento potrai seguire una delle seguenti teorie:
- La regola dei terzi: in questo caso l’inquadratura viene virtualmente suddivisa in 9 sezioni che dovranno essere riempite con un elemento. Vale sia per le foto scattate su livelli orizzontali, sia su quelli verticali. Molte macchine fotografiche presentano già un reticolato che potrà così supportare il fotografo nella valutazione e rendere così molto accessibile questa teoria;
- La regola della diagonale: è importante immaginare che l’inquadratura venga attraversata da una diagonale. In questo modo potrai stabilire gli elementi da mettere in primo piano e quelli che invece avranno importanza secondaria, sapendo che il triangolo più vicino è quello che forma nella parte bassa dell’inquadratura.
Ricorda sempre che se ti avvicini a una fotografia paesaggistica dovrai riconoscere un elemento in primo piano e uno sullo sfondo, così da riuscire a dare massima importanza a tutti e due senza perdere le loro caratteristiche. Discorso diverso per la fotografia architettonica che invece si basa sulle geometrie e sui parallelismi e in questo caso non permette alcun tipo di “errore”; le sue linee sono perpendicolari o parallele alle linee guida e va sempre mantenuta una certa distanza dal bordo dell’inquadratura. Vi è una piccola curiosità che vogliamo condividere con voi: non si tratta di una regola vera e propria, ma bensì di una scoperta fatta che chiama in causa le modalità di lettura dell’occhio durante la composizione per un’inquadratura: la nostra mente tende a dare priorità agli elementi posti sul lato destro e per questo dovremo cercare di ripristinare un certo equilibrio andando a inserire elementi anche sul lato sinistro.